03.01.2015
Dal 1° gennaio, per decisione del Governo nazionale, anche a Prato non ci sono più i militari di pattugliamento, così come in tutte le altre città italiane, da Milano a Padova a Roma, solo per fare qualche esempio, lasciando soltanto la loro presenza dove si trovano obiettivi sensibili. «Ringraziamo i militari per il loro lavoro di questi anni – sostiene Luca Roti, presidente Commissione terza (con delega alla sicurezza) del Comune di Prato -. La presenza dei militari in città è stata per noi una misura ereditata, ma anche con un impiego rimodulato per orari e luoghi, a causa delle loro limitate regole d’ingaggio, si è visto che non rappresentano certo una soluzione strutturale per i problemi di sicurezza, sia reale sia percepita, come dimostrano i dati più recenti». Importante invece rafforzare le forze dell’ordine: «Il tema della sicurezza è comunque molto importante per la nostra città. Quello che vogliamo è un concreto aumento delle forze dell’ordine in pianta stabile, con un potenziamento della Questura adeguata alla città di Prato – continua Roti -. Inoltre, ci aspettiamo, dopo l’arrivo già di un primo magistrato, ulteriori interventi di potenziamento anche sulla Procura e sul Tribunale come annunciato dal vicepresidente del Csm Giovanni Legnini venuto di persona a Prato per incontrare il sindaco e i vertici del Tribunale».