Il parco che sorgerà nell’area dell’ex Ospedale è stato fin da subito un obiettivo di questa giunta e in particolare dell’assessore e architetto Valerio Barberis. Adesso che il progetto è realtà, vogliamo ricordare quali erano e sono le caratteristiche imprescindibili volute per questo progetto così importante?
Valerio Barberis: Innanzi tutto occorre ricordare un fatto. L’attuale giunta ha proceduto subito, a pochissimo tempo dal suo insediamento, a stringere un patto con la giunta regionale, la provincia e la soprintendenza per l’area dell’ex MeD: un patto rimandato per anni da chi ci ha preceduto, senza il quale tutte le parole spese sul futuro dell’area sarebbero state, appunto, solamente parole. Da lì abbiamo proceduto per step approvando la variante, ridefinendo l’assetto dell’area e lanciando un concorso internazionale che ha portato su Prato moltissima attenzione. Quanto alle caratteristiche imprescindibili, abbiamo avuto la certezza sin da subito che avrebbe dovuto trattarsi di un’area per i pratesi, in grado di abbellire la città, di valorizzarla al massimo e di renderla sempre più attrattiva e vivibile.
Da architetto:quali sono le caratteristiche che personalmente apprezza di più del progetto scelto dalla commissione per l’area ex MeD?
V.B.: Senz’altro la capacità di dialogare in maniera eccezionale con il pre-esistente, è un progetto nato esclusivamente per quel luogo e per valorizzare ciò che c’è intorno, dalla cinta muraria al Cicognini. In più è un progetto che rilegge il territorio mettendo in risalto tutto il sistema dei giardini e degli orti conventuali, una realtà che sta accanto alle mura da secoli e che ha un non so che di magico, come se il tempo si fosse fermato. Mi piace poi il fatto che questo parco è destinato a diventare il nuovo ingresso al centro storico, ripensando anche di viverlo dei pratesi. Apprezzo infine il polo multifunzionale per come è stato pensato, può diventare sede di nuove grandissime opportunità per tutta Prato.
Non solo ex MeD, giusto?
V.B.: Esatto, il Piano di Innovazione Urbana (PIU), è un altro grande progetto che ci riempie di orgoglio e di voglia di fare. Per partire abbiamo ottenuto oltre 6 milioni di finanziamenti, ai quali noi come Comune abbiamo aggiunto altri 2 milioni. Anche in questo caso parliamo di un progetto di respiro europeo, di altissima qualità urbanistica, per rigenerare un’area critica come il Macrolotto Zero. Lì nascerà una nuova centralità urbana, connessa al centro storico e dotata di servizi utili alla nascita di un polo creativo, di scambio e di innovazione. Sarà l’intervento pubblico a sollecitare la rinascita e la coesione sociale di una zona della città così critica. In sintesi, per quell’area in futuro prevediamo la creazione di nuovi servizi edifici, piazze e anche spazi verdi per la cultura, lo svago e i lavori creativi.
Urbanistica: uno sguardo al futuro, oltre l’ex MeD. A cosa punta l’assessore Barberis insieme alla giunta?
V.B.: Oltre ad avviare le grandi opere, entro fine mandato vogliamo concludere anche il lungo lavoro fatto con le frazioni. Le definisco frazioni, anziché periferie, perché nella realtà pratese ogni paese si è sviluppato come una piccola città. Anche nelle realtà più piccole ci sono punti di aggregazione che meritano la massima valorizzazione e manutenzione: parlo di piazze e giardini sui quali il comune non ha mancato di intervenire, e continuerà a farlo impiegando tutte le risorse necessarie. E’ grazie a questo intento della giunta Biffoni che il lavoro fatto sul recupero delle piazze nel centro di Prato si è esteso anche alle frazioni.