Silvia Romano è stata rapita un anno fa in Kenya per mano di una banda locale, mentre svolgeva il proprio lavoro da cooperante volontaria in un orfanotrofio. A 24 anni Silvia aveva deciso di impegnarsi per aiutare le persone che vivono in luoghi lontani da noi dove si vedono tante ingiustizie. Una ragazza dedita agli altri: ai bambini, vittime di un mondo fatto di ingiustizie; alle persone che soffrono gli squilibri della nostra società, penalizzate perché hanno avuto la sfortuna di nascere in territori difficili. Ad un anno dal rapimento, non sappiamo niente di Silvia Romano: l’esecutivo italiano tace e si apprendono solo timide intenzioni, ma niente di più. Rimaniamo ancora appesi alla tragica notizia: una notizia che nessuno di noi avrebbe mai voluto leggere. Fonti giornalistiche riportano che Silvia sarebbe in Somalia, dove si troverebbe nelle mani di un gruppo armato islamista di al-Shabaab: non abbiamo né certezze né prove che Silvia sia ancora viva.
Rivolgiamo questo appello al Governo italiano: abbiamo fiducia nel lavoro delle Istituzioni e chiediamo che si faccia il massimo affinché Silvia torni a casa; abbiamo bisogno di chiarezza e di verità su questa vicenda, su un tragico rapimento che per un anno è passato sottotraccia.
Silvia Romano rappresenta il meglio di una generazione che vive in una realtà complessa, ma che trova comunque il tempo di dedicarsi agli altri, a chi si trova in difficoltà: una generazione che sceglie di non girarsi dall’altra parte, ma di affrontare le questioni, nonostante le mille difficoltà.
Non possiamo permetterci di perdere una ragazza come Silvia, dobbiamo fare di tutto per riportarla all’affetto dei suoi cari e dei suoi amici.