02.12.2013

Colpire chi si arricchisce con sfruttamento e illegalità

“Chiediamo al presidente Letta di insediare subito, presso la presidenza del Consiglio, il coordinamento delle politiche e degli interventi per il distretto tessile di Prato e di convocare nella città laniera il prossimo consiglio dei Ministri. Sarebbe questo il modo per dimostrare ai cittadini pratesi che il governo non intende rinunciare al proprio ruolo”. Lo dice Antonello Giacomelli,vicepresidente dei deputati Pd, durante l’informativa urgente del ministro del Lavoro Giovannini sul tragico incidente che ha causato la morte di sette lavoratori di nazionalità cinese.

“La situazione che abbiamo a Prato è eccezionale – ha proseguito Giacomelli – e richiede uno sforzo eccezionale. Migliaia di persone vivono senza diritti, sfruttati per produrre illeciti e ingenti arricchimenti. Sono necessarie politiche complesse e coordinate e non demagogia e propaganda. Prato ha fatto dell’accoglienza, dell’integrazione di culture, della promozione della persona e dell’unione tra cultura e lavoro la cifra della sua identità e della sua crescita. Non abbiamo atteso questa tragedia per essere consapevoli che non potevamo farcela da soli. Da più di 15 anni sindaci di più tendenze politiche, amministratori locali, operatori economici e uomini della cultura lanciano il loro grido di allarme al governo. Adesso è tempo di cambiare passo e di agire. Ci sono responsabilità ineludibili delle istituzioni locali; ma è urgente che lo Stato faccia la propria parte. Non chiediamo sussidi o prebende ma politiche serie e coordinate insieme ad interventi efficaci all’altezza della gravità della situazione. L’attività di controllo è necessaria e da potenziare ma è insufficiente da sola ad arginare il fenomeno. Dobbiamo recuperare l’intuizione originaria del patto con Prato firmato dal governo Prodi; dobbiamo individuare e contrastare i flussi economici irregolari a partire dai money transfert. È un sistema economico che produce centinaia di milioni di euro di ricchezza ogni anno e che non si ferma con i controlli nei capannoni; lì ci sono solo gli sfruttati. Bisogna colpire chi organizza lo sfruttamento e si arricchisce con l’illegalità, a qualsiasi nazionalità appartenga. Devono anche essere sostenute le tante piccole e piccolissime imprese oneste insieme a quegli imprenditori e artigiani che, grazie alle loro eccellenze, rendono Prato importante nel mondo.