07.07.2015
La consigliera comunale Paola Tassi risponde alla presa di posizione di “Giovani e Famiglia” sul PARSEC.
Di seguito la lettera scritta dalla consigliera.“Ho un profondo rispetto per l’ambiente e da decenni seguo, a volte con dolore, le vicende del CSN e non posso non confutare passo passo affermazioni che per me non corrispondono al vero: quelle di un articolo sul blog “Giovani e Famiglia”…”
GF: “Lo ammettiamo. Per colpa del gran caldo abbiamo rimandato a oggi la stesura di questo articolo. Però oltre al gran caldo abbiamo anche voluto vederci chiaro su alcune affermazioni del vicesindaco Faggi a proposito del futuro del CSN. Innanzitutto diciamo che mentre noi siamo stati ben attenti nell’uscire, lo stesso non si può dire per qualcun altro a cui il caldo ha giocato un brutto scherzo. Ma andiamo per ordine e partiamo dall’inizio. Fin dall’insediamento della giunta Biffoni, c’era la volontà di accorpare il MSP (Museo Scienze Planetarie) con il CSN (Centro Scienze Naturali) e ovviamente a prescindere dalla rinascita del CSN dopo l’ultima gestione Tozzi e i sequestri da parte delle forze dell’ordine, qualcuno ha ritenuto più che naturale celare sotto la parola “associare” il più veritiero “inglobare” quest’ultimo sotto l’egida del MSP. E il sole ancora non batteva forte ma tant’é. Andiamo avanti.”
Inizia così un articolo del blog della lista “Giovani e Famiglia”, che riporto integralmente in corsivo: generalmente quando vedo questo genere di articoli con molte inesattezze buttate là, immagino, con il solo scopo di creare confusione, li ignoro perché la ritengo la miglior medicina ma questa volta no. Ho un profondo rispetto per l’ambiente e da decenni seguo, a volte con dolore, le vicende del CSN e non posso non confutare passo passo affermazioni che per me non corrispondono al vero. Dopo che il direttore del MSP è diventato anche direttore del CSN la giunta comunale ha effettuato l’illegittimo prelievo dal fondo di riserva per 47.000 euro tuttora al vaglio della Corte dei Conti per alcune non ancora specificate carenze del CSN stesso. A noi interessa relativamente del perché sia stata fatta questa operazione purché il Centro abbia quella funzionalità e quel servizio verso la tutela degli animali per cui è conosciuto nell’intera provincia e anche oltre. E quella funzionalità sta venendo a mancare, complice forse questo maledetto caldo che picchia forte sulle teste dei nostri amministratori.
GF: “Leggendo la cronaca locale (perché nulla trapela dalle segrete stanze…per il semplice fatto che nelle segrete stanze non viene deciso nulla che non sia già deciso altrove!) ci accorgiamo che il CSN perderà quella sua identità per trasformarsi in una sorta di museo che sarà stampella allo zoppicante MSP con una colata di cemento senza precedenti che apporterà nuovi padiglioni e con una budget di investimento milionario. Forse sarà una bella Disneyland pratese mista tra fauna e pietre spaziali con la creazione perfino di una nuova società (Parsec) che dovrà gestire 2 presidenti, 3 direttori, un vicepresidente e 11 consiglieri. Ma in tutto questo che ne sarà del recupero fauna e degli animali ospitati? Ma dobbiamo pur compiacere gli amici degli amici che hanno bisogno di fare finti vulcani e tralicci di funicolari no? Insomma, tutti tengono famiglia.”
Prima considerazione: la commissione consiliare 4, che vede fra i membri anche l’ex sindaco Cenni, ha iniziato a gennaio 2015 (dando tempo di insediarsi al nuovo cda) a confrontarsi sul futuro del CSN. Sono state presentate le proposte del presidente Morelli e del vicesindaco Faggi a cui tutti i 10 consiglieri han dato, se voluto, il proprio contributo e dato che vengono redatti verbali di ogni commissione, si capisce bene che non c’è niente di segreto, che è tutto alla luce del sole. Lo statuto del Parsec, approvato dal consiglio comunale di giovedì 2 luglio e visto prima nella commissione consiliare 4 e nella commissione 1, sempre nel segreto dunque (!!!), non toglie niente del precedente statuto al CSN se non l’esclusività solo per talune associazioni di svolgere attività nel centro.
Fin da subito il presidente Morelli (il direttore è Davide Fastelli per completezza di informazione) ha avviato colloqui con le realtà del territorio per dare forza alla volontà ambientalista del CSN, vocazione che lo statuto esalta e non come sostiene “Giovani e Famiglia” impoverisce. Il recupero animali rimane nel core business del Centro: la partita difficile sarà reperire i fondi per costruirlo non dovendo cadere nella “faciloneria” con cui veniva gestito in passato e che ha portato il CSN alle note vicende giudiziarie. Per quanto riguarda il Museo di Scienze Planetarie, più che una zoppicante stampella come la descrivono questi di “Giovani e Famiglia”, preferirei definirla una eccellenza ed unicità italiana. Le sue difficoltà economiche, derivano unicamente dal declassamento della Provincia, che lo ideato e gestito sino ad ora, ad ente di secondo livello. Un ente, la Provincia di Prato, fra i pochi in Italia con un bilancio in attivo di milioni di euro bloccati dal patto di stabilità.
L’unione di due eccellenze, il CSN e il Museo di Scienze Planetarie, non potrà portare altro che valore aggiunto l’uno all’altra e candidare con più forza a fare del Parsec un polo naturalistico regionale e nazionale: lo statuto approvato concede tutte queste possibilità. Il Parsec dimezzerà, non aumenterà, i membri del cda, solo per il semplice fatto che una fondazione non può avere doppia dirigenza: perché “Giovani e Famiglia” affermano cose non vere?
GF: “Inoltre a riprova che il caldo di questi giorni batte forte, leggiamo questa dichiarazione: «Abbiamo accantonato ogni e qualsiasi progetto faraonico – afferma Faggi – nato in questi ultimi anni. Sappiamo già quanto potremo investire: circa 3 milioni di euro e dentro questo budget bisognerà stare». Cosa significa?«Che useremo– dice Morelli –quello che già abbiamo». Noi ci siamo informati e non abbiamo trovato che fosse previsto nessun progetto faraonico dai costi milionari. Anzi, in questa frase del vicesindaco Faggi abbiamo la risposta indiretta ciò che sospettavamo circa la colata di cemento nel parco verde! Perché altrimenti se prendiamo per buona l’affermazione del direttore Morelli che verrà usato ciò che già c’è a cosa servono ulteriori 3.000.000 (TRE milioni) di euro.”
Progetti “faraonici” intesi come sala convegni interrata e altre amenità, purtroppo ne ho visti: nella scorsa legislatura ero consigliere della circoscrizione Nord e mi ricordo che un dopocena del 2013 ci è stato presentato un progetto costoso e irrealizzabile. Sempre nel 2013 ho partecipato, come auditore, alla commissione consiliare 4 che si tenne al Centro in cui si presentava il medesimo progetto, pronto ad essere realizzato una volta trovati i fondi. Ecco perché Faggi dice di averlo accantonato. Inoltre a ottobre 2014 la commissione consiliare 4, presieduta da Massimo Carlesi e di cui anch’io faccio parte, ha bocciato un piano di lottizzazione nell’area verde fra Maliseti e Galceti.
Per dovere di cronaca un progetto arriva in commissione dopo che almeno per mesi, se non anni, vengono trattati dagli uffici dell’Urbanistica prima di sottoporli alle commissioni e al Consiglio. Per concludere, trovo che Villa Fiorelli assieme all’area ex convento, nel divenire “casa” del Parsec raggiunga il suo utilizzo ottimale. Trovo più utile alla collettività il suo essere sede del Parsec piuttosto che “sala da ballo”. Ma questa è un’altra storia che nessuno della precedente giunta aveva anche solo tentato di percorrere.
Paola Tassi – Consigliere Comunale PD