Tutela di tutti i posti di lavoro, garanzia di rappresentanza di tutti i comuni coinvolti – anche di quelli più piccoli – ripensamento dei servizi pubblici nell’ottica della sostenibilità ambientale e abbattimento dei costi per i cittadini. Sono quattro i punti su cui si incardina il documento sulla Multiutility toscana, votato lunedì 18 luglio all’unanimità dalla direzione del Partito Democratico di Prato. Il documento rappresenta l’esito del confronto nei circoli con le iscritte e gli iscritti. Adesso seguirà un ulteriore periodo di ascolto e di confronto con i cittadini, le associazioni e le realtà interessate sul territorio di Prato, con l’obiettivo di redigere un documento ancora più approfondito da presentare nei consigli comunali entro e non oltre la fine di settembre.
Nello specifico, con questo documento, il Pd chiede che venga garantita la centralità di Prato attraverso la tutela del principio della “pari dignità” di ogni comune socio della Multiutility toscana, attraverso una formula che tenga conto sia delle quote azionarie che dei singoli voti dei comuni soci.
In questo contesto, per quanto riguarda la dibattuta quotazione in borsa, secondo il Pd di Prato è primario l’ingresso di Estra ed è necessario che la percentuale di proprietà pubblica delle azioni non sia inferiore al 51%, con i comuni soci vincolati a vendere le loro quote solo ad altri comuni.
Inoltre, un solo socio privato non potrà avere più del 5% delle azioni; governance e gestione operativa dovranno essere di controllo pubblico, con una formula che garantisca ai comuni la scelta delle figure apicali della società, come
Presidente e Amministratore delegato e la maggioranza del cda.
È inoltre da sottolineare che i parametri da soddisfare per un’eventuale quotazione in borsa sono molteplici, soprattutto alla luce dei continui cambiamenti di mercato, e che quindi è opportuno – e previsto da progetto – valutare le altre possibili formule di accesso al credito. Per questo il Partito Democratico di Prato sostiene che la nuova società, a fronte della valutazione della quotazione in borsa, debba proseguire nello studio – in egual misura – anche delle altre formule di finanziamento.
Il percorso di creazione della Multiutility Toscana è un’opportunità per promuovere condizioni di lavoro virtuose e d’esempio: partendo innanzi tutto dalla salvaguardia di tutti i posti di lavoro, il Pd chiede che vengano “sperimentate nuove formule e nuovi sistemi per conciliare i ritmi lavorativi ai tempi di vita e alle esigenze di lavoratrici e lavoratori, investendo su politiche di welfare aziendale”. Pari opportunità e accessibilità dovranno inoltre essere due punti chiave su cui fondare il progetto.
Sul fronte della transizione energetica, il Partito Democratico ritiene che la Multiutility possa giocare un ruolo chiave nell “realizzazione di modelli di economia circolare coniugando crescita economica e sociale con la tutela ambientale”. A tal proposito, la richiesta è che la nuova società “si impegni ad utilizzare energie sostenibili nei propri stabilimenti e valorizzi le fonti rinnovabili” migliorando ulteriormente anche “l’efficienza del ciclo dell’acqua e il programma di manutenzione delle reti” per combattere lo spreco di risorse.
Ultima richiesta, ma non per importanza, quella di “ottimizzare i costi e garantire un crescente miglioramento degli stessi”.
“Il Partito Democratico, con l’approvazione unanime di questo documento elaborato ascoltando la base, si dimostra l’unica forza politica in città ad avere una posizione chiara e propositiva – dichiara il segretario Marco Biagioni – questo ci porta con ancora più forza a compiere il secondo passo che prevede il confronto con tutti i cittadini e con le categorie economiche e sociali. Siamo orgogliosi di questa “formula” che – grazie al confronto e, perché no, anche alla discussione – permette di restituire risposte come quella avuta ieri nella partecipatissima direzione del partito: solo uniti si può costruire su basi solide e sane”.
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