“Nell’immaginario collettivo di Prato, il 6 settembre 1944 è la data in cui è impresso il suo DNA antifascista e resistenziale. Per questo ogni anno ricordiamo quel giorno di liberazione con la marcia della pace che ci porta verso Figline, il luogo del supplizio, là dove furono condannati a morire impiccati 29 partigiani, gli ultimi martiri di una lunga lotta contro il Nazifascismo.
Siamo convinti che la grande manifestazione democratica di popolo organizzata ogni anno dal Comune di Prato, sia il momento in cui tutti i cittadini, insieme alle forze sociali e politiche, debbano ritrovarsi uniti in memoria di quei fatti per evitare che in futuro si ripeta una tragedia simile. E’ indubbio che il carattere antifascista e democratico sia il corollario che tiene insieme la nostra città, decorata dalla medaglia d’argento al valor militare per attività partigiana. Dobbiamo tenere alti ancor di più i valori di libertà, giustizia, solidarietà e fratellanza universale, che sono l’essenza su cui si fonda la nostra comunità cittadina, soprattutto in tempi in cui dalle cronache arriva notizia di fenomeni di estremismo dove forze ambigue sembrano riprendere vigore.
Il nostro è un invito affinché tutti si uniscano alla marcia verso Figline, luogo del triste eccidio, non solo per non perdere la memoria ma soprattutto per rinvigorire quel un percorso legalitario e democratico necessario affinché certi orrori non si ripetano. E’ di fondamentale importanza che Prato sia unita nella sua ricorrenza storica più importante, in cui si tiene vivo il ricordo di chi ha pagato con la vita il prezzo della nostra libertà.
Per questa ragione, proprio il 5 settembre, alla viglia di una commemorazione così importante, il consiglio comunale di Prato approverà la nuova parte del regolamento dove si dispone il divieto all’occupazione del suolo pubblico a manifestazioni che violano le leggi nazionali contro la propaganda di istigazione all’odio razziale e la ricostituzione del partito fascista”.

I consiglieri della maggioranza di centrosinistra