19.05.2014

Nel confronto fra candidati che si è tenuto pochi giorni fa a Viaccia, Roberto Cenni ha detto che l’impianto di triturazione in via delle Lame non si realizzerà perché l’autorità di bacino ha detto no. Ma questo no era già noto e motivato dal fatto che proprio dove il Comune avrebbe voluto costruire , era prevista la realizzazione di una cassa d’espansione per la sicurezza idrogeologica del territorio. Questa previsione e le norme che negano la possibilità di qualsiasi ipotesi di edificazione in quell’area era una fatto contenuto in documenti pubblici presenti sul sito dell’autorità di bacino, e ben conosciuto fin dall’inizio da Cenni ed i suoi tecnici.

Nonostante i cittadini e le associazioni ricordassero al sindaco l’impossibilità di realizzare un impianto in via delle Lame, lui ha fatto finta di niente dicendo che si trattava di un problema risolvibile. Ha fatto mobilitare un intero paese sostenendo in più occasioni pubbliche che quell’area sarebbe andata benissimo per l’impianto, ha illuso gli operai della Varvarito che speravano di arrivare velocemente a una soluzione che potesse salvare il loro posto di lavoro, e ha illuso i vertici dell’azienda parlando della partecipazione ad una gara per comprare il terreno. Oggi Cenni omette molte cose nel dire che l’impianto non si può fare a causa del no dell’autorità di bacino. Il parere dell’autorità non sarebbe nemmeno stato necessario se solo il sindaco di fosse degnato di leggere le carte ed ascoltare i cittadini. Siamo ovviamente contenti che l’impianto non si realizzi ma il sindaco avrebbe fatto una migliore figura, nel confronto a Viaccia, se avesse chiesto scusa per aver assunto un atteggiamento arrogante e sordo nei confronti degli abitanti e dei lavoratori.