“All’indomani del dibattito parlamentare sul disegno di legge contro l’apologia di fascismo, a Prato il M5S dimostra di non poter prendere decisioni autonome: dopo aver firmato insieme alla maggioranza la mozione per rafforzare il regolamento comunale – in modo da arginare manifestazioni antidemocratiche e di stampo neofascista – i consiglieri pentastellati hanno fatto improvvisamente marcia indietro, presentando in extremis un testo a firma solo loro, meno stringente e probabilmente frutto di un’imposizione dall’alto. Viene da pensare che in seguito a una ricerca della Casaleggio Associati, unico organo di indirizzo del Movimento, si sia preferito strizzare l’occhio ai nostalgici del fascismo anziché rafforzare quanto già stabilito dalla nostra Costituzione. La legge in discussione in Parlamento non risolve tutti i problemi ma sicuramente lancia il messaggio che, al riaffiorare di idee totalitarie, lo Stato è pronto a reagire. Che messaggio lancia invece il Movimento 5 Stelle? Forse quello che per un pugno di voti ormai si è disposti a tutto, anche a rinunciare alle proprie idee”

Lorenzo Rocchi – capogruppo Partito Democratico