Un botta e risposta con i Giovani Democratici di Prato per leggere, attraverso le loro parole e i loro progetti, un po’ della Prato di domani. Si comincia con il segretario del Gd Marco Biagioni e con una chiacchierata a 360 gradi su quanto fatto e quanto ancora c’è da fare in città.

Iniziamo con il presentare i GD in parole semplici e sintetiche. Su quali temi lavorate, chi siete.

Marco Biagioni: Quando ricevo questa domanda sono sempre indeciso su quale risposta dare. Solitamente parto col dire che siamo l’organizzazione giovanile del PD e che a Prato contiamo quasi 200 iscritti tra i 14 e i 29 anni. Ma questa definizione fa capire poco il senso del nostro impegno. Siamo ragazzi innamorati della politica che hanno deciso di condividere un percorso progressista e di sinistra, basato sulla volontà di promuovere politiche sociali ed economiche che garantiscano a tutti le medesime condizioni di partenza. Difatti durante l’ultimo congresso del 2016 ci siamo presi l’impegno di affrontare tematiche come l’integrazione, l’urbanistica, la crescita, la disoccupazione e l’abbandono scolastico, proprio perché sono queste le principali sfide della sinistra di oggi. Ma in un periodo di forte disaffezione alle istituzioni democratiche, sentiamo anche la grande responsabilità di dimostrare ai cittadini che la politica è quell’attività che permette a chiunque, qualunque siano le sue origini, di cambiare il corso degli eventi. Raccontiamo proprio questo ai giovani che decidono di entrare nella nostra comunità, che ha una sola regola: se hai idee o competenze condividile con tutti, perché in politica da solo difficilmente supererai i tuoi ostacoli, insieme invece il possibile non ha limiti.

Gli obiettivi raggiunti ad oggi dei quali andate più orgogliosi.

M.B.: La parte più bella della politica è la concretizzazione delle proprie idee. Ad oggi abbiamo raggiunto numerosi obiettivi. Il più significativo è senza ombra di dubbio la Mensa Universitaria, che fu proposta da noi nel 2015 e che adesso è nel pieno delle sue attività in via Magnolfi. Un altro traguardo importante è stato l’inserimento della lingua cinese nel liceo internazionale del Cicognini. Ricordo ancora l’emozione quando fu approvata la nostra mozione che impegnò la Provincia a garantire questo insegnamento in una delle scuole superiori di Prato. Quest’anno è stato votato dalla direzione provinciale del PD il nostro piano sull’urbanistica a Prato e adesso stiamo lavorando per realizzare alcune delle proposte presenti nel documento. Inoltre ad oggi gli iscritti ai Giovani Democratici sono triplicati rispetto al 2015. Far partecipare sempre più giovani alle attività di Partito era uno degli obiettivi che ci eravamo prefissati. Vuol dire che stiamo andando nella direzione giusta.

La città immaginata dei GD da qui a 10 anni: com’è?

M.B.: Prato ha tutte le carte per diventare una città al pari delle grandi città metropolitane europee. E’ un territorio piccolo, ma al cui interno si trova un intero mondo. La Prato che ci immaginiamo tra 10 anni è la città della contemporaneità, che fa della multiculturalità la sua ricchezza. Gremita di centri di ricerca sull’immigrazione (ad oggi non ce ne sono), potrebbe diventare il laboratorio europeo per nuove politiche di inclusione etnica e sociale. Crediamo che possa ambire a diventare il centro politico, culturale ed economico dell’area vasta, proprio perché è la città che più di tutte ha la vocazione di aprirsi al mondo circostante. Crediamo in una città che punti sui giovani, con una cittadella della gioventù nei pressi del nuovo Parco Urbano e con un centro storico che possa diventare un vero campus universitario, ricco di servizi per gli studenti. Vogliamo una Prato le cui istituzioni possano guidare la crescita del distretto tessile e incentivare la nascita di attività innovative in altri settori. Immaginiamo una città che supporti le associazioni e i gruppi organizzati cittadini, coinvolgendoli nelle scelte per la comunità. La nostra amministrazione sta già andando in questa direzione, non dobbiamo fermarci.

Uno sguardo al Partito Democratico, dal punto di vista dei giovani.

M.B.: Prima di essere GD, noi siamo militanti e dirigenti del Partito Democratico e ne siamo orgogliosi. Siamo fieri di militare in un partito guidato dai principi della solidarietà, della libertà e dell’uguaglianza; e siamo contenti delle opportunità e degli spazi che il PD (soprattutto quello di Prato) garantisce a noi giovani. Noi, proprio come tutti gli iscritti, abbiamo la possibilità di proporre nostri modelli di Partito e di società, discuterli nelle assemblee dell’organizzazione e condividere le nostre battaglie con una comunità. Dopo la sconfitta del referendum abbiamo sentito l’esigenza di fare un appello dove abbiamo proposto una serie di azioni che secondo noi il PD dovrebbe fare per ritrovare la sua identità: trovare nuove forme di dialogo con dei sindacati che devono cambiare, promuovere e fare sintesi tra le associazioni e le realtà dei territori, parlare con ancora più forza di europeismo e fare una seria analisi e discussione partecipata sulla sua collocazione politica a livello internazionale. Il PD di Prato può diventare l’esempio virtuoso di un nuovo modello di partito, che punti maggiormente sulle politiche sociali ed economiche dando voce ai più deboli, con una dialettica nuova che parli dell’esistere e non del resistere, del vivere e non del sopravvivere. Noi GD stiamo tentando di mettere in atto questa idea di partito con alcuni obiettivi concreti.

Quali sono quindi i prossimi appuntamenti e i prossimi obiettivi?

M.B.: Riteniamo fondamentale che il PD ascolti e faccia sintesi tra le associazioni e le organizzazioni cittadine. Abbiamo quindi voluto provare a farlo noi, dandoci l’obiettivo di costruire un documento programmatico sull’integrazione e l’accoglienza con tutte le realtà che si occupano di questi temi. Nel 2016 abbiamo ascoltato e coinvolto più di 40 associazioni con le quali abbiamo partorito un progetto per la città che presenteremo il 21 febbraio. Abbiamo iniziato una stretta collaborazione con i sindacati e ci siamo posti l’obiettivo insieme a loro di formulare proposte comuni per il lavoro. Il prossimo mese abbiamo intenzione di organizzare un’iniziativa pubblica che affronterà il rapporto tra sindacati e partiti socialdemocratici nella storia. Già in questi giorni il nostro tavolo lavoro si sta impegnando per calendarizzare una serie di incontri aperti a tutti sul tema della disoccupazione e del lavoro nero. Per noi la formazione è importantissima e abbiamo in mente di organizzare delle iniziative più generali sulla macroeconomia, i rapporti internazionali, le scienze politiche e altro, soprattutto per capire in che direzione vogliamo andare. Intanto però posso già annunciare che, proprio come l’anno scorso, a Marzo partirà la seconda edizione di #Logos: un ciclo di 4 seminari con esperti e professori sul tema dell’Europa.  A breve sarà inoltre reso pubblico il nuovo sito di Next Prato, la nostra piattaforma online, attraverso la quale raccontiamo i percorsi tematici della giovanile e dove tutti potranno scrivere analisi e proposte per la città e la società.