Prato è indubbiamente una città che si sta preparando a cambiare volto. Vogliamo ricordare quali saranno i prossimi grandi interventi e i prossimi cantieri e quali cambiamenti porteranno?

Filippo Alessi: La sfida più importante è sicuramente quella della Declassata, intesa come asse attrezzato e porta di accesso alla città, non solo l’intervento del Soccorso, ma anche il nodo di Capezzana, del Ponte Lama, il futuro dell’area ex Banci. Mi piace però anche ricordare che nel 2018 Prato vedrà ancora incrementare il numero di treni che transiteranno dalle sue stazioni, la metropolitana di superficie si avvicina, il Pums è lo strumento che pianifica e organizza il mutamento degli spostamenti dei nostri cittadini.

PUMS e PAES: spieghiamo ancora una volta in sintesi cosa sono e cosa porteranno di nuovo in città?

F.A.: Sono due strumenti di pianificazione di stampo europeo, sono misurabili, modificabili in una parola concreti. Nel Pums, piano urbano della mobilità sostenibile ci si pone degli obbiettivi a dieci anni per rendere la nostra città più sostenibile negli spostamenti, ma si parla anche di sicurezza e accessibilità, con interventi a breve, medio e lungo respiro. Il Piano d’Azione per l?energia Sostenibile si pone l’obiettivo di ridurre del 20% le emissioni di co2 entro il 2020 con il 20% di energia da combustibile non fossile. Sono strumenti fondamentali per rendere Prato una città sostenibile, ci hanno anche permesso di fare arrivare a Prato molti fondi europei o finanziamenti ministeriali.

Qualcuno definisce il suo assessorato come una specie di “assessorato alle periferie”: perché? Quali sono gli interventi principali svolti in favore delle frazioni di Prato?

F.A.: Ci siamo concentrati sulla manutenzione e riqualificazione delle frazioni, soprattutto quelle della circoscrizione sud, per esempio via del Ferro a Cafaggio o via Cava a San Giusto, presto partiremo con via Roma nel tratto delle Fontanelle, sono segnali importanti ma sono ancora poco perchè per molti anni sono state abbandonate, fino all’ultimo giorno continueremo ad investirci.

Qual è, tra i tanti, l’intervento del quale va più orgoglioso a cui ha lavorato con gli uffici del suo assessorato?

F.A.: Quello che ha dato un volto nuovo e bellissimo a Piazza San Niccolò devastata dalla tempesta di vento ma anche tutti gli interventi meno visibili sul rischio idraulico, come quello di Castelnuovo, che permettono ai cittadini di vivere con più serenità anche in condizioni metereologiche difficili.

Mancano due anni alla scadenza del mandato: cosa resta da fare, quali gli obiettivi.

F.A.: Tanto, ma senza alcun dubbio, fino all’ultimo giorno, cercheremo di raccogliere i problemi dei cittadini per trasformarli in progetti risolutivi