04.12.2013
La cosa che colpisce di più è l’atmosfera, triste ma composta. Una fila di facce meste scorre lenta con una candela in mano, attraversa la ressa come se corresse su un binario invisibile. Non si sentono pianti, sono pochissimi e discreti, pochissime lacrime, scorgo solo una donna gridare, sorretta da due uomini, un’altra si sente male e viene soccorsa.
Sullo sfondo il canto che si ripete di un coro di donne, continuo e sempre identico, non riesco a comprendere le parole ma ricorda molto un canto di chiesa. Per il resto silenzio, per terra sono deposti fiori e candele. Davanti alle foto dei sette c’è un prato di fiori freschi e dei piccoli ceri a formare un cuore e una svastika, che nel buddismo cinese rappresenta l’infinito. In fondo la grande tomba, annerita dal fumo, alla finestre inferriate come quelle di una prigione, vetri rotti, sacchi di tessuto e bottoni sparsi per terra… vai all’articolo completo