13.05.2014
“I sindaci revisori parlano chiaro nella loro relazione: ci sono fortissime prospettive di dissesto”. Questa la denuncia del gruppo PD del consiglio comunale nell’analizzare la relazione dell’organo di revisione sul bilancio 2013 della giunta Cenni. “Le carte parlano chiaro: il comune non ha liquidità, non ha cassa – spiega Massimo Carlesi, capogruppo PD in consiglio – Ad oggi mancano 18 milioni di euro e per far fronte a questo, cosa che Cenni non dice, è stato chiesto un prestito alla Cassa Depositi e Prestiti di 11 milioni di euro e effettuata un’anticipazione di tesoreria non restituita pari a 1,2 milioni. E’ come se una famiglia accendesse un mutuo per far fronte alle spese quotidiane. Questo è allarmante e siamo preoccupati per il futuro dell’amministrazione comunale. Grazie a Cenni l’aumento delle tasse sarà inevitabile”.
A pochi giorni dall’approvazione in consiglio comunale dell’esercizio finanziario consuntivo per l’anno appena trascorso emerge, a detta di un organo neutrale come quello composto dai sindaci revisori, il Comune di Prato ha dovuto fare i conti con un forte “squilibrio fra incassi e pagamenti”. Nella relazione si parla inoltre di “una crescente difficoltà nella riscossione dei crediti, soprattutto multe, Tia e in generale i tributi”. “Per far quadrare il bilancio a fine novembre 2013 la Giunta ha caricato sul bilancio tutte le multe non riscosse degli anni pregressi – aggiunge Carlesi – tutto questo sapendo che non sarebbe stato possibile riscuotere tutto entro l’anno, ma che ci vorrà almeno un biennio. In bilancio ci sono oltre 27milioni derivanti dal recupero di evasione tributaria e multe.. Sarebbe stata una mossa lecita se ci fossero stati degli accantonamenti per coprire il bilancio, ma di questi accantonamenti non c’è ombra e il dissesto sembra ormai inevitabile. Siamo davanti a una previsione di entrata che non ci sarà”. “Ad aggravare il tutto, il fatto che la giunta Cenni in questi anni non si è preoccupata di gestire bene la questione tributaria – conclude il capogruppo PD – Non c’è equità visto che chi ha un piccolo appartamento paga le stesse case di chi possiede un grande capannone a rendita”.
Immagine: firenze.repubblica.it