18.06.2014

Intervista a Giovanni Morganti, nuovo sindaco del Comune di Vernio. Morganti, 36 anni, geometra, nella precedente amministrazione è stato assessore ai lavori pubblici, sicurezza e innovazione. 

Una giunta costituita per metà da donne under 30.  Invece di star tanto a parlare di quote rosa e di nuove generazioni, con la sua scelta ha impresso un segnale decisivo. Cosa si aspetta da una giunta così composta?

Giovanni Morganti: Mi aspetto una spinta innovativa che sappia far tesoro di quanto di buono è stato fatto in passato senza però necessariamente rimanervi attaccata, ma anzi dando risposte innovative  alle esigenze vecchie e nuove dei nostri cittadini.

Vernio si trova in piena Val Bisenzio e fa parte dell’Unione dei Comuni. Ma quali sono a suo avviso quelle caratteristiche uniche sulle quali un buon amministratore deve far leva per valorizzare Vernio?

G.M: Prima di tutto i cittadini e il loro essere “comunità”, viva e vivace con un patrimonio ricchissimo di associazioni, questo è il primo motore per valorizzare Vernio. In secondo luogo il patrimonio ambientale che ci accomuna con gli altri nostri vicini e quello storico e artistico che da sempre appartiene a Vernio e alla sua storia.

Cosa porta con sè delle passate amministrazioni e cosa invece intende cambiare con forza?

G.M.: Ereditiamo un Comune che nonostante le enormi difficoltà che è stato costretto ad affrontare negli ultimi anni – come il dissesto idrogeologico, il patto di stabilità e la crisi economica – presenta un bilancio sano e senza debiti.

L’idea più ambiziosa che le possa venire in mente per Vernio. Qual è?

G.M.: Noi siamo ambiziosi ma anche concreti. Le idee sono tante ma le annunceremo solo quando avremo dati concreti per porle in essere. Ci siamo candidati non facendo promesse irrealizzabili e così continueremo a fare. Non c’è cosa più spiacevole per un cittadino se non quella di vedersi promettere delle cose che poi non vengono realizzate. Al momento per noi il progetto più ambizioso è quello di dare le gambe alla realizzazione del nuovo distretto socio sanitario, una struttura secondo noi fondamentale per Vernio.

Qual è il suo angolo preferito di Vernio e perché?

G.M.: Vernio è bella tutta! Sarebbe scontato dire Montepiano che è la frazione dove vivo da sempre. I luoghi a cui sono affezionato sono tanti: penso al palazzo comunale che racchiude in sé la storia di Vernio, penso al parco memoriale della Torricella che custodisce la memoria della liberazione di Vernio e l’uscita da uno dei periodi più bui dell’umanità.

 

Se dovesse convincere uno straniero a trascorrere qualche giorno a Vernio come gliela descriverebbe?

 

G.M.: Gliela descriverei come un concentrato di natura, ambiente, storia e tradizioni con un offerta culinaria che non ha eguali e con una particolarità rispetto a territori simili: la vicinanza ad alcune delle più belle città d’Italia.