09.06.2014

Conosciamo meglio i sindaci eletti il 25 maggio nella provincia di Prato. Si parte da Cantagallo e da Guglielmo Bongiorno, 49 anni, agente generale di assicurazioni, candidato delle lista sostenuta dai partiti di centrosinistra, “Cantagallo Destinazione Futuro”.

Cosa la lega di più a Cantagallo?

Guglielmo Bongiorno: Sono ormai quasi 10 anni che vivo qui, il posto nel quale con Cinzia abbiamo deciso di vivere e di crescere nostro figlio Emiliano. Cantagallo è un posto bellissimo, formato da una comunità accogliente e solidale, dove ancora contano i valori di un tempo e dove dal primo momento tante persone straordinarie mi hanno fatto sentire a casa. Farò il sindaco cercando di restituire con il mio impegno tutto il bene e la fiducia che qui ho ricevuto. Sento una grande responsabilità ma anche un grande orgoglio, e farò tutto il possibile per rappresentare a tutti i livelli gli interessi della nostra comunità.

Dopo l’esperienza di circa un anno come assessore, i cittadini di Cantagallo hanno deciso di affidarle il governo dei prossimi cinque anni. Quali sono stati i temi più convincenti affrontati in campagna elettorale?

 G.B.: È incredibile l’entusiasmo che sento in giro, una sensazione che ho provato fin dall’inizio della campagna elettorale e che ancora sento forte intorno a noi. Ci siamo presentati ai cittadini, alle associazioni, ai comitati, alle aziende con la voglia di raccontare la verità, di rappresentare la realtà, senza fare promesse ma solo garantendo il nostro impegno e la nostra serietà per trovare risposte ai bisogni delle persone, delle aziende e del territorio, con lo sguardo rivolto al futuro. Intendiamo da subito trovare le risposte a tutti quei piccoli grandi problemi che riguardano la vita delle persone per cercare di migliorare la qualità della vita di tutti. Avevamo detto che il benessere è tale solo quando è diffuso, il nostro impegno sarà quello di raggiungerlo tutti insieme.

Destinazione futuro: quali sono le novità che conta di proporre e realizzare insieme alla sua squadra nei prossimi cinque anni?

G.B.: Un Consiglio Comunale quasi totalmente nuovo, lo stesso per la Giunta, un rinnovamento realizzato con l’aiuto di chi ci ha preceduto e che così bene ha operato nel corso degli anni, persone a cui va la nostra stima incondizionata oltre che il ringraziamento per tutte le cose buone fatte e per aver voluto lasciare il campo ad una nuova generazione e ad una nuova classe dirigente. È così che si va verso il futuro, con nuove idee, nuove proposte e nuovi metodi nei rapporti tra Amministrazione da una parte e cittadini, aziende e territorio dall’altra. Nuove forme di partecipazione e di condivisione delle scelte attraverso il confronto continuo con la cittadinanza, in un Comune che sarà una casa di vetro, accogliente e con le porte sempre aperte per chi vorrà portare idee, proposte, progetti. Ma quello che intendiamo realizzare non sarà una novità: lavoreremo per mantenere e migliorare tutte le cose buone che abbiamo, partendo dalle piccole questioni per arrivare ai progetti più importanti, con le poche risorse disponibili ma con la grande voglia di lavorare e di impegnarci per la quale abbiamo ricevuto la fiducia di tanti nostri concittadini.
L’eccellenza da valorizzare?

G.B.: Nel nostro Comune ci sono aziende legate all’industria manifatturiera tradizionale che rappresentano già delle vere eccellenze per capacità di investimento nelle nuove tecnologie, per sensibilità verso le fonti energetiche rinnovabili, per attitudine alle idee di innovazione e ricerca. Ad esse staremo accanto con meno burocrazia e maggior semplificazione dei processi amministrativi. L’altra eccellenza da valorizzare   è il territorio in ogni sua forma, un territorio da tutelare e da promuovere, a partire dal consumo zero di suolo per concentrare ogni sforzo nel tentativo di rendere le nostre realtà belle ed accoglienti; parlo di manutenzione, interventi di messa in sicurezza, miglioramento dei collegamenti e della viabilità, cura delle aree protette, sostegno ad un sistema per fare rete tra Istituzioni, Associazioni e mondo del volontariato per rendere il nostro Comune attrattivo per nuove forme di investimenti ma anche per nuove forme di turismo. Dovremo essere capaci, considerate le scarse risorse economiche disponibili, a pianificare e programmare quegli interventi necessari confidando comunque in un allentamento dei vincoli e dei tagli da parte dello Stato.

Tre cose concrete che si possono realizzare attraverso l’Unione dei Comuni della Valbisenzio.

 G.B.: L’Unione dei comuni è ormai una delle realtà più avanzate in Toscana, vede già 26 servizi associati e ciò nonostante da subito siamo stati impegnati, Primo Bosi, Giovanni Morganti ed io, a dare completa definizione all’Ente, partendo dalla ridefinizione politica delle deleghe per arrivare all’ottimizzazione nei servizi al cittadino, cogliendo l’opportunità del fatto che l’Unione è svincolata dal patto di stabilità. Crediamo infatti fortemente nella possibilità di ulteriore maggior integrazione tra i nostri tre Comuni, tanto da aver previsto dei punti condivisi nei nostri rispettivi programmi elettorali: un grande progetto di messa in sicurezza e di prevenzione del rischio idrogeologico, essendo il territorio della Valbisenzio stato così colpito dalla violenza degli eventi meteorologici che tanti danni hanno causato; interventi nel settore socio-sanitario, che dovrà vedere – per le cure intermedie –  la nascita della Casa della salute a Vaiano, oltre che un nuovo distretto sanitario per l’alta valle; infine un progetto di riorganizzazione del trasporto pubblico locale, che partendo dalla gestione diretta della sr 325, comprenda anche un nuovo sistema di infrastrutture a servizio di una maggiore integrazione del trasporto su gomma e ferroviario.