Oggi 17 Novembre a Officina Giovani si è tenuta l’iniziativa “Giornata dello Studente: dialoghi sulla Scuola” organizzata dalla Federazione degli Studenti di Prato. Durante la mattinata i ragazzi si sono divisi in quattro tavoli tematici (alternanza scuola/società, integrazione sociale e culturale, scuola aperta e didattica) e si sono confrontati con l’aiuto di esperti (da sociologi a pedagogisti e educatori digitali). Citano i grandi dell’illuminismo e portano con sé il concetto di una conoscenza che, per sua natura, sfida le regole del mercato ponendosi come antitesi ad esse, perché dicono “la conoscenza non si può vendere”.
“Spesso dimentichiamo che la parola studente significa, riprendendo la radice latina del verbo studeo, “colui che ama” la conoscenza“ afferma Maria Rita Paratore, Portavoce della Federazione degli Studenti “Noi vorremmo una scuola pubblica che, in momenti di crisi come il nostro, non la soffra doppiamente, ma che sia, anzi, la guida, il bacino a cui attingere per cambiare la società stessa”
E’ per questo che i ragazzi si sono confrontati anche sul tema dell’alternanza scuola/lavoro, ampliandolo al concetto di scuola/società. Ci ricordano infatti Lorenzo Palumbo e Francesca Hartmann, i coordinatori del tavolo, che è riduttivo fermarsi ad una scuola che dialoga solo con gli attori economici del territorio, bensì dicono “vogliamo che la società, tramite associazioni e non solo, entri nella scuola tanto quanto la scuola e il suo potenziale possa entrare nella società.” Per queste ragioni vorrebbero riqualificarla là dove non funziona, rimettendo al centro prima di tutto gli studenti.
“Il tema dell’integrazione dovrebbe essere affrontato in tutta la sua complessità, soprattutto nell’ambito scolastico” ci suggerisce Giulia Cuzzavaglio, responsabile dell’omonimo tavolo, “si tratta infatti di parlare non solo di integrazione culturale, ma di integrazione della persona nella comunità e tra le comunità. Ecco perchè, tra i temi, abbiamo voluto affrontare anche quello della disabilità e dell’importanza di essere cittadini.”
Infine, ci dicono che “tutti hanno espresso la propria opinione senza remore”, concludendo che “la scuola ha il compito di crescere i ragazzi, dalla parte dei quali la volontà di cambiamento c’è”