16.05.2014
«A poco più di una settimana dal voto la bocciatura di bilancio è una notizia drammatica. Non solo per il centrodestra guidato da Roberto Cenni che ha così certificato cinque anni di fallimento politico e amministrativo, ma per tutta la città. Da candidato sindaco sono fortemente preoccupato per come, anche in questi ultimi giorni, l’irresponsabilità di questa giunta sta mettendo in difficoltà la città». Così Matteo Biffoni, candidato sindaco del centrosinistra commenta quanto avvenuto ieri in consiglio comunale. «Sono settimane che con Cenni ci confrontiamo in dibattiti televisivi e davanti ai cittadini. Ogni volta, nonostante le evidenze, il sindaco ha avuto il coraggio di ripetere che il bilancio era in ordine. Dopo aver rimandato l’approvazione di quello preventivo a dopo il voto, ora arriva la bocciatura di quello consuntivo, segno della confusione che regna nel centrodestra che riesce a perdere pezzi della maggioranza, ma soprattutto che è riuscito a rovinare questa città con scelte irresponsabili. Se tutto va bene, perché la delibera di giunta 99/2014 impone aumenti delle tasse e tagli ai servizi per quasi 25 milioni di euro? Lo squilibrio del bilancio costerà 355 euro a famiglia».
«Con i soldi pubblici di fatto il sindaco uscente ha fatto campagna elettorale – fa notare Biffoni -: dalla presentazione della candidatura Cenni si è affrettato ad asfaltare strade, terminare opere pubbliche, tagliare nastri a tutto, nonostante la legge non lo permetta in periodo di par condicio, investire in pubblicità persino per il settembre pratese, installare inutili cartelli al sovrapasso del Soccorso per pura propaganda. Il tutto violando non soltanto le minime norme di campagna elettorale, ma soprattutto prendendo in giro la città. Non avrei niente da dire su concerti in programma fino al 24 maggio, le feste, i giochi di luce e i fuochi d’artificio se non fosse che si spendono decine di migliaia di euro, 60mila euro solo per i 15 minuti di fuochi di sabato, mentre le famiglie sono in difficoltà, artigiani, imprenditori e commercianti tengono duro per andare avanti e il Comune non ha più soldi. È un po’ come fare una pazza festa di capodanno e non sapere come acquistare le scarpe ai figli il giorno dopo. Invito i pratesi ad andare tutti in piazza a vedere i fuochi d’artificio di sabato: se li meritano, li stanno pagando cari».
Se sindaco il primo atto di Matteo Biffoni sarà la certificazione del bilancio: «Se sarò io a guidare la città per prima cosa chiederò a una società esterna la certificazione dei conti del Comune: ieri qualcuno si è permesso di contestare il lavoro dei sindaci revisori, io voglio vederci chiaro. È bene che ognuno si assuma le proprie responsabilità, non ci piace chi scende dalla nave mentre affonda e non ci vogliamo accollare gli errori degli altri, visto che il centrodestra di Cenni lascia a Prato costose eredità. Tra queste anche il contratto con Vittorio Sgarbi, arruolato in piena campagna elettorale con un incarico da 35mila euro per otto mesi di lavoro. Non metto in discussione la professionalità di Sgarbi e l’apporto che può dare alla città, ma alla luce di questi conti ce lo possiamo permettere? Forse Cenni non se lo è chiesto perché questi soldi dovranno essere pagati dal prossimo sindaco perché messi a bilancio nel 2015. Ma ho una brutta notizia per Cenni: assumere Sgarbi all’ultimo secondo alla vigilia del voto, non porta molta fortuna, come insegna l’esperienza di Giustina Destro a Padova».