04.02.2014

“Il concetto che per trovare risposta alle problematiche che affliggono i giardini della Passerella si debba chiudere tutto, ci dà l’idea di quanto questa amministrazione stia ormai brancolando nel buio. La zona versa in uno stato di preoccupante degrado ma la proposta del vicesindaco Goffredo Borchi ha dell’incredibile. Chiudere i giardini della Passerella significherebbe soltanto far spostare spacciatori e malintenzionati di pochi metri e questo a nostro avviso non ha proprio nulla a che vedere con le politiche e gli interventi che i pratesi chiedono a gran voce a chi li governa”. Queste le parole di Serena Tropepe, segretario del circolo PD Tintori del centro storico.

“Chiudere i giardini della Passerella sarebbe una sconfitta per tutta la città e ancor di più per gli abitanti del centro storico che rimarrebbero senza spazi verdi fruibili, considerando che anche i giardini di sant’Orsola versano in condizioni simili. Dal momento che è un dovere della Giunta investire in modo adeguato per restituire i giardini alla città, ci chiediamo ancora una volta come sia possibile che la Giunta accetti di dare 35mila euro ad un’unica associazione – che dovrebbe contribuire a riqualificare via San Giorgio – per poi chiudere gli occhi di fronte allo scempio che campeggia nella strada parallela, luogo dove si trovano i giardini della Passerella. Sindaco Cenni, perché non è stato investito nemmeno mezzo euro per garantire la presenza di un guardiano? E perché non è stato investito nemmeno mezzo euro per organizzare tutto l’anno eventi e momenti di incontro in questa zona da riqualificare tanto quanto via San Giorgio?”.

“Il verde pubblico rientra negli standard urbanistici fondamentali che una amministrazione comunale deve garantire ai propri cittadini – aggiunge Filippo Alessi, responsabile Urbanistica del PD Prato – Un quartiere popoloso come il centro storico, già con spazi a verde fortemente sottodimensionati, quasi inesistenti, non può permettersi questa chiusura, è invece auspicabile un rilancio, incisivo e propositivo di politiche volte a mutare la situazione di degrado in cui versa quella parte di città. Possiamo accettare che una amministrazione non riesca ad essere incisiva ma non che si arrenda al degrado, non accetteremo riduzioni di servizi al cittadino”.