Tutto il Partito Democratico di Prato si stringe attorno alla famiglia di Mario Becchi, che ci ha lasciato ieri mattina all’età di 88 anni. Un uomo che fa parte a tutti gli effetti della storia della nostra città, che ha assistito a uno dei momenti più tragici di Prato: l’eccidio dei 29 Martiri di Figline ad opera dei tedeschi in ritirata il 6 settembre 1944.

Figlinese, storico militante del partito comunista, è stato per numerosi mandati consigliere di quartiere e poi della circoscrizione nord. Proveniva da una famiglia autenticamente antifascista, il fratello Vinicio è stato uno dei pochi partigiani della Brigata Bogardo Buricchi a salvarsi dall’eccidio di Figline.
Il tragico episodio avvenuto il 6 settembre 1944, con l’uccisione dei 29 partigiani da parte delle truppe tedesche, ha colpito in maniera indelebile la vita di Mario Becchi e della moglie Lina, una delle ultime testimoni dirette di quell’eccidio. Allora Mario aveva quindici anni e fu lui, assieme ad altri paesani, a togliere le corde dal collo dei partigiani impiccati e a dare loro una degna sepoltura.
Del partito comunista fu militante appassionato e tra i più noti di Figline, tanto che divenne ben presto punto di riferimento per il paese. Con i fratelli Floris e Vinicio fu tra i fondatori della casa del popolo.

Mario Becchi sarà ricordato oggi, sabato 9 dicembre, con un funerale civile. Alle ore 15 la salma sarà accompagnata da parenti e amici nel cimitero di Figline.